Caro estinto, 3,2 milioni di italiani hanno chiesto prestiti per funerali

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Affrontare un lutto richiede un impegno importante, non solo in termini emotivi ma anche economici. Secondo un’indagine realizzata per Facile.it da mUp Research, sono stati 3,2 milioni gli italiani che per sostenere i costi di una cerimonia funebre hanno fatto ricorso ad un prestito. Fra chi ha risposto all’indagine - realizzata su un campione rappresentativo della popolazione nazionale - la spesa media per i costi del funerale di cui sono stati economicamente responsabili è stata pari a poco più di 3180 euro, valore che cambia sensibilmente lungo lo Stivale e che raggiunge i 3422 euro nel Nord-Ovest. Indipendentemente dal fatto che si sia chiesto o meno un finanziamento, tra chi ha sostenuto le spese del funerale quasi un intervistato su cinque (19,4%) ha comunque scelto di dilazionare il pagamento; il 13,1% è riuscito a saldare il conto in un anno mentre per il 6% sono stati necessari dai due ai cinque anni.

 

In caso di indigenza totale le spese funerarie sono a carico dei comuni, che attivano apposite convenzioni con imprese del settore tramite gare. La spesa minima per un funerale di base (e dignitoso) è anche della metà, circa 1800 euro, ma gli italiani quando si tratta dei propri cari, da vivi (matrimoni e comunioni) e anche da morti, non badano a spese, fino a indebitarsi.

"Anche perché sono obbligati per legge fino al terzo grado di parentela - spiega Emidio Conti, titolare dell'impresa La Floreale di Pescara, per anni convenzionata col Comune per i funerali e recupero salme per la strada - Da noi il prezzo base, ridotto all'osso e senza chiesa anche di 1500 euro ed è vero che si ricorre ai prestiti delle finanziarie per pagare il funerale, che è un evento tragico che spesso giunge inaspettato. Non tutti hanno accesso al prestito bancario o finanziario e, quindi, in quel caso siamo noi impresari che dobbiamo prestare il denaro necessario accettando il pagamento a rate con le cambiali. Che spesso rimangono insolute: di 'fregature' ne ho prese tante durante i miei quasi 50 anni di attività". Riguardo al funerale a spese dei comuni, Conti precisa che praticamente è riservato ai "barboni" perché, appunto, non basta essere estinto di una famiglia indigente e senza reddito: sono co-obbligati anche i parenti fino al terzo grado. Ma non anticipa il Comune. Semmai l'impresa. 

 

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